Il bonus per la ristrutturazione delle facciate è ancora attivo? Chi ne ha diritto? Quali sono i lavori ammessi? Facciamo chiarezza su queste agevolazioni fiscali.
Qualche volta l’abito fa il monaco. Un palazzo che ha avuto una ristrutturazione facciate ha certo un’aria più curata e più preziosa rispetto a un palazzo dalle facciate fatiscenti e pericolanti oppure ingrigite e spente da smog e agenti atmosferici.
Rifare la facciate di una casa o di un palazzo è certamente un impegno economico importante. Occorre predisporre i ponteggi, fare pratiche per l’occupazione di suolo pubblico, in certi situazioni costringere i veicoli alla circolazione alternata: insomma, può davvero essere un’impresa che spinge a rimandare il fatidico momento di anno in anno.
Considerata comunque la vetustà del patrimonio edilizio italiano si tratta in molti casi di un’impresa davvero necessaria non solo per il benessere di chi vi abita, ma anche per il decoro dei centri abitati in generale.
Per favorire la ristrutturazione delle facciate il legislatore ha previsto un consistente bonus, utilizzabile come sempre con una detrazione fiscale delle spese sostenute.
Ristrutturazione facciate: cosa prevede il bonus e quando scade
Chi intende rifare le facciate e approfittare del bonus deve correre. Il Bonus Facciate scade infatti il 31 dicembre 2022 e dà diritto a una detrazione fiscale del 60% delle spese sostenute per gli interventi sulle strutture opache della facciata, sui balconi, sugli ornamenti e i fregi, comprese quelle di sola pulitura e tinteggiatura.
Attenzione però: sono ammessi solo interventi effettuati sulle facciate visibili dalla strada o da suolo pubblico. Per intenderci sono esclusi i lavori effettuati nelle corti interne e, in caso di affaccio su strada, quelli effettuati sulla facciata posteriore se non visibile da altro suolo pubblico.
Un altro considerevole vantaggio del bonus è che non prevede limiti di spesa e include lavorazioni su pluviali e grondaie.
Esistono alternative al Bonus Facciate?
Certo, attivare lavori e procedure entro il 31 dicembre 2022 non è facile, ma niente paura. Esistono alternative per la ristrutturazione delle facciate, anche se non del tutto sovrapponibili al generoso Bonus Facciate ormai in scadenza.
Ad esempio, è possibile ricorrere all’Ecobonus, che dà accesso a una detrazione fiscale del 65% delle spese sostenute fino a dicembre 2024.
Purtroppo, in questo caso i lavori sulle facciate e sui terrazzi non possono essere di semplice pulitura o tinteggiatura, ma devono prevedere un impatto positivo sul risparmio energetico, come l’istallazione di cappotto termico, posa di pannellature solari, coibentazione dei lastrici solari del terrazzo o l’utilizzo di intonaci termoisolanti.
Certo si tratta di lavori più impegnativi, ma possono riguardare tutte le facciate, anche quelle non visibili da suolo pubblico.
Interventi di manutenzione straordinaria
Un’altra soluzione è includere il rifacimento delle facciate negli interventi di ristrutturazione straordinaria che permette di accedere al bonus ristrutturazioni che prevede una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute.
Tuttavia, perché gli interventi siano definiti di manutenzione straordinaria sulle unità unifamiliari occorre l’apertura di nuova finestra, la modifica della forma degli infissi o la creazione di un nuovo balcone, interventi che richiedono la presentazione di pratiche presso l’ufficio tecnico comunale, oltre che naturalmente agli enti preposti alla concessione del beneficio fiscale.
Se invece stiamo parlando di un condomino sono ammessi all’agevolazione anche gli interventi ordinari sulle parti comuni, come appunto le facciate.
Districarsi tra le agevolazioni possibili non è semplice: per orientarsi ed essere certi di cogliere le opportunità esistenti, meglio affidarsi a professionisti in grado di seguire i lavori dalla progettazione alla realizzazione e di ottimizzare le risorse.
Gli esperti di Fasty sono a disposizione per un sopralluogo e re valutare con voi la soluzione migliore.