Energia, quanto mi costi!
Il tema del risparmio energetico è da sempre di particolare interesse sia per i privati sia per le imprese. L’aumento dei prezzi degli ultimi mesi ha reso una priorità individuare e valutare gli strumenti che consentono di ridurre i consumi e migliorare l’efficienza degli impianti che utilizzano l’energia.
Tra le opzioni possibili ci sono il relamping e il revamping.
Ma di che cosa si tratta? Cosa sono?
Relamping e revamping: cosa sono?
Con il termine relamping si intende la sostituzione dei corpi illuminanti. In un’attività di relamping si sostituiscono le vecchie lampadine a incandescenza o a fluorescenza con luci led.
I led (Light Emitting Diode) rispetto alle lampadine tradizionale offrono diversi vantaggi:
- consentono di risparmiare energia (a parità di potenza assorbita emettono più luce),
- hanno una “durata” molto più lunga (un led può funzionare oltre 50mila ore, una lampadina a incandescenza di ultima generazione si attesta sulle 2mila ore),
- non emettono radiazioni ultraviolette,
- producono minor calore
- resistono di più agli urti.
Con il termine revamping si intende invece l’ammodernamento e il rifacimento dell’impianto per una maggiore efficienza energetica. Inoltre, prevede l’introduzione di nuove tecnologie.
Si tratta di un intervento decisamente più consistente che si mette in opera quando il relamping non è sufficiente a garantire gli standard di risparmio ed efficienza stabiliti.
Relamping: i vantaggi
Il relamping Led ha realmente un impatto significativo:
- il risparmio energetico può arrivare all’85%,
- la luminosità dei singoli punti luce risulta aumentata,
- le emissioni di CO2 diminuiscono.
Naturalmente un relamping ben fatto richiede l’intervento di un professionista che dopo un accurato sopralluogo è in condizioni di stilare un progetto di fattibilità in cui vengono indicati i risparmi e gli efficientamenti che si possono ottenere.
La differenza in termini di assorbimento energetico tra led e altre soluzioni è davvero significativa.
Facciamo un esempio: a parità di lumen (luminosità emessa) un tubo neon assorbe 60 watt, ai quali si aggiungono i 15 watt necessari per azionare il reattore starter, per un consumo totale di 75 watt.
Con un tubo led il consumo totale scende a 25 watt. È intuitivo comprendere che, se per ogni corpo illuminante sostituto si risparmiano 50 watt, il costo energetico risulterà decisamente inferiore con l’uso dei led.
Il relamping, inoltre, può essere l’occasione anche per istallare sistemi domotici e smart oppure sensori per l’accensione e lo spegnimento automatico.
Il relamping aziendale consente di rientrare nella normativa Uni 12464 che specifica i requisiti di illuminazione, il comfort e la prestazione visiva nei posti di lavoro per persone con normali capacità oftalmica.
Più efficienza, più sicurezza e minor impatto ambientale: il relamping è davvero un’operazione vantaggiosa.
Relamping e revamping: le detrazioni fiscali
L’intervento di relamping consente di accedere ad alcune agevolazioni fiscali. Nel caso di interventi realizzati da privati è possibile utilizzare il bonus mobili e recuperare il 50% della spesa sostenuta entro il 2022, per un tetto massimo di 16mila euro.
Nel caso si avvii invece un’attività di revamping, cioè di rifacimento dell’impianto elettrico, le spese sostenute rientrano nelle misure previste per le Ristrutturazioni Edilizie 2022. Rientrano le spese relative ai costi di progettazione, la spesa per la messa a norma degli impianti, il compenso per la certificazione, le perizie e i sopralluoghi e l’acquisto dei materiali.
È possibile recuperare il 50% delle spese. L’intervento deve essere eseguito nel 2022 e i lavori devono essere comunicati all’Enea entro 90 giorni dalla chiusura o dal collaudo.
Le aziende che attuano un relamping possono accedere alle misure previste dal super ammortamento. Possono cioè ammortizzare il bene strumentale acquistato, i led, nella misura del 140%, anziché del 100%, riducendo così le imposte da versare.
La riduzione dell’emissione di CO2 e il risparmio energetico dato dall’uso dei led permette all’azienda di conseguire un certificato bianco, cioè un titolo negoziabile che può essere scambiato sulla piattaforma di mercato gestita dal gestore dei mercati energetici.
Il relamping è dunque un’operazione conveniente da più punti di vista, a patto che siano affidati a professionisti esperti che possano guidare nella scelta dei materiali, occuparsi della realizzazione dell’intervento e suggerire come e a quali incentivi accedere.