Quali sono gli incentivi fiscali attivi per le ristrutturazioni edilizie? Il Superbonus 110% è confermato? E l’incentivo per la ristrutturazione al 50%?
Mettiamo ordine tra i molti bonus esistenti e le novità per il 2022.
Gli incentivi fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie sono elementi trainanti dell’economia degli ultimi anni. Le agevolazioni fiscali sono numerose e hanno consentito il recupero parziale del patrimonio edilizio italiano, mediamente molto datato e spesso non ben manutenuto, proprio a causa dei costi ingenti dei lavori di ristrutturazione.
Secondo fonti Istat in Italia ci sono, infatti, oltre 12 milioni di edifici e 31 milioni di abitazioni. Il 15% di questi è stato realizzato prima del 1918 e ben il 65% prima del 1976.
Questi dati, uniti al fatto che nel nostro Paese oltre il 72% delle case è di proprietà, hanno reso gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie particolarmente interessanti. Si tratta per molti dell’unica opportunità di eseguire lavori importanti sulla propria abitazione, con vantaggi sia per la famiglia stessa, ma anche per il patrimonio edilizio nazionale, sul fronte efficienza energetica e sicurezza.
In cosa consistono gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni?
Gli incentivi fiscali permettono di detrarre dall’IRPEF in 5 anni (nel caso del Superbonus) o in 10 anni la percentuale prevista dall’incentivo per le spese sostenute (es. il 50% delle spese di ristrutturazione che rientrano nel tetto del 96.000 euro), oppure in uno sconto in fattura dello stesso importo (fatta salva la quota parte richiesta dall’impresa), o ancora nella cessione del credito, ad esempio, a un istituto bancario, anche qui dietro riconoscimento di una quota alla banca.
Sull’ultima modalità il Governo è intervenuto con alcuni decreti che hanno richiesto asseverazione dei prezzi e visto di conformità sugli interventi, hanno stabilito in massimo 3 le cessioni del medesimo credito e hanno introdotto pene severe per chi assevera il falso.
Nella cessione del credito, il titolare della detrazione cede appunto il suo credito a un intermediario finanziario e ottiene, attraverso l’inserimento dei documenti previsti, una percentuale della quota a cui ha diritto.
Facciamo un esempio. Il sig. Rossi ristruttura casa e spende 96.000 euro, cifra massima detraibile. Ha diritto al 50% di agevolazione fiscale, quindi a 48 mila euro. Decide di cedere il suo credito a un istituto bancario, che lo acquista pagando 0,90 cent per ogni euro di credito. Il sig. Rossi riceve così 43.200 euro.
Naturalmente la percentuale applicata dalla banca al credito spettante può variare a seconda dell’istituto.
La legge di Bilancio 2002 (legge 30 dicembre 2021, n. 234) ha fissato il quadro degli incentivi edilizi 2022-2025. Vediamo quali sono.
Superbonus 110%: le novità 2022
Il Superbonus 110% è confermato con nuove scadenze a seconda dei beneficiari. I condomini, le persone fisiche uniche o in comproprietà di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari accatastate distintamente potranno beneficiare del bonus nella misura del 110% fino al 2025 se i lavori saranno conclusi entro il 31 dicembre 2023, nella misura del 70% se eseguiti entro il 31 dicembre 2022, e del 65% se eseguiti entro il 31 dicembre 2025.
I proprietari di unità unifamiliari potranno beneficiare della detrazione al 110% fino al 31 dicembre 2022, ma solo se i lavori saranno stati eseguiti almeno al 30% entro giugno 2022. IACP e Cooperative potranno usufruire della detrazione fino al 31 dicembre 2023, se entro la data di giugno 2023 i lavori saranno stati eseguiti almeno per il 60% dell’intervento totale.
Requisiti per il Superbonus
Per richiedere il Superbonus 110% occorre eseguire interventi che consentano all’abitazione di “scalare” due classi energetiche. Sono i cosiddetti interventi trainanti, indispensabili per accedere all’agevolazione:
- isolamento termico delle superfici opache,
- sostituzione degli impianti di riscaldamento;
- interventi antisismici.
A questi possono essere aggiunti altri interventi, definiti trainati, a cui si estende l’agevolazione al 110%:
- sostituzione infissi,
- istallazione impianti fotovoltaici,
- istallazioni per la ricarica dei veicoli
- eliminazione di barriere architettoniche.
Benché particolarmente allettante, il Superbonus non è semplice da ottenere, per via della necessità di eseguire lavori trainanti. Ma vi sono numerose alternative.
Bonus ristrutturazioni al 50%: novità 2022
È confermato fino a dicembre 2022 il bonus ristrutturazioni al 50%, con un tetto massimo di spesa di 96mila euro.
Sono ammessi interventi di manutenzione straordinaria, opere destinate a ridurre la possibilità di infortuni domestici (come il rinnovo di impianti del gas o elettrici, il montaggio di corrimano, o di vetri antinfortunio), interventi per il contenimento acustico, interventi per il risparmio energetico come istallazione di un impianto fotovoltaico o interventi per la messa in sicurezza sismica dell’edificio.
Ecobonus: novità 2022
L’Ecobonus è confermato fino a dicembre 2024. Si tratta di un incentivo fiscale dedicato a interventi per la riduzione del fabbisogno energico, il miglioramento delle prestazioni termiche, la sostituzione degli impianti di riscaldamento, l’acquisto di schermature solari e di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti.
Ci sono due tipi di detrazione:
- 50% per interventi di sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale e per la sostituzione degli infissi e per le schermature solari;
- 65% per l’istallazione di micro-cogeneratori o pompe di calore integrate a caldaie a condensazione, o generatori d’aria calda a condensazione.
Sisma bonus: novità 2022
Confermato fino a dicembre 2024 anche il sisma bonus che prevede una detrazione per la messa in sicurezza degli edifici. La detrazione è pari al 50% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 96mila euro per le singole unità abitative.
La detrazione passa a 75 % sulle parti comuni degli edifici, se si scala una classe di rischio, e all’85%, se se ne scalano 2.
Bonus facciate: novità 2022
Il bonus fiscale facciate è confermato fino a dicembre 2022. La detrazione scende però dal 90 al 60%. Il bonus riguarda solo il rifacimento di facciate fronte strada. Sono escluse le facciate interne degli edifici.
Il bonus è relativo, inoltre, solo agli edifici in agglomerati urbani. Non ci sono limiti di spesa e gli interventi possono riguardare la ritinteggiatura, ma anche solo la pulitura. Sono compresi anche i lavori su balconi e grondaie.
Altri incentivi fiscali 2022: i bonus barriere architettoniche, mobili e verde
Per l’abbattimento delle barriere architettoniche la detrazione fiscale è al 75% ed è prevista per lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2022. Tra gli interventi agevolati la creazione di rampe, scale, piattaforme, o la sostituzione dei medesimi. Attenzione: in caso di lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche l’Iva scende al 4%. Ovviamente i lavori devono essere certificati.
Previsti bonus anche per l’acquisto di mobili in seguito a una ristrutturazione. È agevolato fino a dicembre 2024 l’acquisto di letti, armadi, cassettiere, librerie, comodini, divani, ma anche frigo, congelatori, lavatrici, piani cottura, forni.
L’agevolazione è del 50% su un tetto max di 10.000 euro per il 2022. Nel biennio 2023- 2024 il tetto scenderà a 5.000 euro.
Fino a dicembre 2024 è prorogato anche il bonus verde che prevede una detrazione del 36% sulla manutenzione straordinaria dei giardini per un tetto massimo di 5.000 euro. Alcuni interventi previsti sono la realizzazione di impianti di irrigazione, la creazione di giardini pensili, coperture a verde di aree scoperte, la realizzazione di fioriere.
Non sono ammessi interventi di ordinaria manutenzione.
Incentivi fiscali 2022: le condizioni
Per poter ottenere gli incentivi fiscali vi sono ovviamente delle condizioni. La prima è che i pagamenti siano tracciabili e siano eseguiti cioè con bonifici “parlanti”, che riportino, quindi, i dati di chi acquista il bene o il servizio e di chi lo eroga o cede il bene. Inoltre, nel caso degli interventi energetici, occorre provvedere a far comunicazioni all’Enea nei tempi stabiliti.
Si tratta di pratiche che, se non eseguite nel modo corretto, possono compromettere l’attivazione del bonus. La soluzione giusta in questi casi è rivolgersi a professionisti che possono seguire l’intero processo, sia dal punto di vista burocratico che realizzativo, in modo da avere un unico interlocutore a cui fare riferimento.