Impianto del gas in casa: i pro e i contro

Una stanza con un calorifero e una finestra

Esistono alternative all’impianto del gas in casa? E se sì, quale è più conveniente? Si può vivere senza essere allacciati alla rete del gas?

L’impennata dei prezzi dell’energia porta a riflettere sull’impianto a gas in casa. Sono in molti a chiedersi oggi quali siano i pro e i contro e se esistono alternative valide per risparmiare e, magari, anche per adottare uno stile di vita più ecosostenibile.

Impianto del gas in casa: com’è fatto e a cosa serve

L’impianto a gas in casa è la rete di tubazioni che viene realizzata e posata per distribuire il gas dal punto di consegna esterno agli apparecchi domestici che lo utilizzano. Di solito l’impianto a gas alimenta l’impianto di riscaldamento per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria e il piano cottura con i classici fornelli a gas. Anche se, occorre dire, che negli ultimi anni si rileva una presenza sempre più frequente di cucine a induzione.

La realizzazione di un impianto a gas in casa deve essere eseguita a regola d’arte, essere certificata ed è regolamentata dalla norma UNI CIG 7129, aggiornata nel 2015 e relativa a impianti di uso domestico con potenza termica inferiore a 35KW.
Il dimensionamento dell’impianto dipende naturalmente dall’ampiezza dell’abitazione: in linea di massima per un appartamento di circa 100Mq è necessario un impianto a gas da 30kw.

Elementi costitutivi

Gli elementi costitutivi dell’impianto sono il contatore, le tubazioni, i rubinetti di intercettazione e i raccordi. Il primo elemento misura il volume di gas assorbito dall’abitazione. Le tubazioni, realizzate in materiale apposito e certificato, con elementi flessibili, lo distribuiscono.
I rubinetti di intercettazione devono essere posati prima del contatore e prima di ogni apparecchio che utilizzi il gas, per permettere di sospenderne l’erogazione in qualsiasi momento.
Infine i raccordi, realizzati in rame, sono necessari per congiungere le tubazioni in sicurezza e disegnare l’impianto.

Impianto del gas: i pro e i contro

Un impianto a gas presenta alcuni vantaggi: il gas è leggero e facilmente trasportabile, non occorre stoccarlo presso l’abitazione, è meno inquinante di altri combustibili fossili e, inoltre, una casa con allacciamento alla rete del gas aumenta di valore.

Il gas metano in natura è inodore e incolore e altamente infiammabile a concentrazioni tra il 5 e il 15%. L’odore caratteristico è frutto dell’aggiunta volontaria di mercaptani, composti chimici a base di zolfo.
In questo modo, in caso di fuga di gas si può avvertire la sua presenza e attuare le necessarie contromisure: senza l’aggiunta di queste sostanze odorose, la sua presenza in un ambiente non sarebbe infatti percepibile, con un impatto negativo sulla sicurezza facilmente immaginabile.

La sua infiammabilità è il principale contro. Per questo occorre che l’impianto a gas in casa sia progettato e installato a regola d’arte e con alcune realizzazioni a corollario mandatorie, come le aperture di ventilazione.
Nelle stanze dove ci sono apparecchi a gas deve essere prevista la possibilità di un’apertura di ventilazione di almeno 100cm2. Si rileva inoltre la necessità di evacuazione per i residui della combustione, con canne fumarie o camini con uscita al tetto o in facciata. Ciò implica la conseguente pulizia periodica di camini, canne fumarie e bruciatori.
Le verifiche periodiche dell’impianto e l’istallazione di dispositivi di sorveglianza di fiamma, che intervengono in caso di spegnimento della stessa, sono altri due accorgimenti necessari.
Un altro possibile contro è che la rete di distribuzione, pur essendo capillare, non raggiunge ogni luogo del Paese.

Le alternative

E se la rete non arriva fino alla nostra abitazione o se non volessimo utilizzare il metano quali alternative esistono?

Il piano cottura a gas può essere sostituito con un piano a induzione alimentato elettricamente. Una soluzione particolarmente efficiente e utilizzabile anche in cucine o angoli cottura senza ventilazione diretta.

Per il riscaldamento domestico e la produzione di acqua calda è possibile ricorrere a stufe elettriche o a pellet, caldaie a biomasse, impianti GPL o a gasolio, pannelli a infrarossi e soprattutto alla pompa di calore.
Non tutte le alternative, però, sono vantaggiose. Si pensi ai costi, al possibile maggior inquinamento di alcune di queste alternative, o ancora alla necessità di fare scorta dei combustibili. Le soluzioni ecologiche come la pompa di calore sono convenienti e sostenute da incentivi, ma vanno valutate caso per caso.

Per questo, come sempre, il consiglio è quello di rivolgersi a una struttura esperta e a consulenti in grado di valutare insieme a voi quale sia la soluzione migliore per il vostro caso specifico. L’energia è alla base di ogni nostra attività e anche del benessere abitativo.
Una buona progettazione, e un’altrettanto ottima realizzazione, possono davvero fare la differenza dal punto di vista economico, del comfort e anche ambientale.

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