Impianto fotovoltaico: con accumulo o senza?

Un impianto fotovoltaico su un tetto di una casa

Il caro bollette ha suggerito a molti di verificare vantaggi e costi dell’istallazione di un impianto fotovoltaico, ma è meglio un impianto fotovoltaico con accumulo o senza?
L’impianto fotovoltaico può essere la soluzione giusta per combattere il caro bollette e avvicinarsi all’indipendenza energetica, magari riducendo anche il proprio impatto sull’ambiente?

Queste sono domande che molti italiani si sono posti in questi mesi, complici l’aumento dei prezzi e gli incentivi per la realizzazione di impianti.

Proviamo a capirne un po’ di più.

Impianto fotovoltaico con accumulo o senza: le differenze

Un impianto fotovoltaico è costituito da alcuni elementi base: il generatore di energia, cioè i pannelli solari, il sistema di conversione della potenza, ossia l’inverter, che rende quell’energia disponibile, il sistema di monitoraggio dell’impianto e, se si tratta di un impianto con accumulo, la batteria.

Il generatore è costituito da pannelli collegabili tra loro in stringhe. Questi possono essere ancorati a diverse superfici come falde del tetto, terreno o balconi. I pannelli generano corrente continua che l’inverter trasforma in corrente alternata, garantendo la disponibilità di energia utilizzabile dagli impianti elettrici.

La fonte da cui i pannelli traggono energia è il sole. Questo implica che la produzione sarà concentrata nelle ore di luce e che in alcune stagioni sarà maggiore che in altre.
Quindi, durante il giorno e nella stagione estiva è possibile che l’impianto produca più energia di quella necessaria all’autoconsumo. Durante la notte, invece, è necessario che l’impianto domestico sia normalmente alimentato dall’energia proveniente dalla rete di distribuzione oppure attraverso uno stoccaggio in proprio dell’energia in eccedenza.

Che cosa si può fare, dunque, dell’energia “in più” prodotta durante il giorno?

Negli impianti fotovoltaici senza accumulo viene immessa nella rete, negli impianti con accumulo viene stoccata in apposite batterie e utilizzata per i periodi improduttivi o in cui la produzione non è sufficiente a soddisfare la richiesta.

Accumulo o senza: qual è il più conveniente?

Sulla carta parrebbe che l’impianto con accumulo sia il più conveniente perché permette di ipotizzare l’indipendenza completa per quanto riguarda l’energia elettrica. Durante il giorno consumiamo l’energia prodotta dai nostri pannelli e se non la esauriamo, la stocchiamo per utilizzarla quando il nostro impianto è inattivo.

Scambio sul posto, come funziona?

Tuttavia questa valutazione non è così semplice da fare, dal momento che esiste lo “scambio sul posto”. Il GSE, cioè il Gestore del Servio Elettrico, attua una sorta di compensazione tra l’energia in eccesso che viene immessa nella rete dall’impianto fotovoltaico e quella che viene richiesta nelle ore notturne o nella stagione invernale. In un certo senso potremmo dire che grazie allo scambio sul posto il sistema di accumulo è rappresentato dalla rete elettrica stessa.

Non è propriamente una vendita di energia, ma una valorizzazione. In bolletta viene riportato l’importo da pagare per l’energia elettrica utilizzata relativo ai Kw in entrata, ma anche quello relativo ai Kw in uscita, cioè immessi nella rete. E se quest’ultimo è superiore si acquisisce un credito preso il GSE.

Oltre allo scambio sul posto è possibile attivare il “ritiro dedicato”: con questo sistema l’energia prelevata dalla rete si paga interamente, ma il GSE paga anche l’energia che viene immessa dal fotovoltaico.

Calcolando il costo d’acquisito della batteria e la possibilità di ricorrere allo scambio sul posto e al ritiro dedicato, non è semplice comprendere quale sia il più conveniente tra impianto fotovoltaico con o senza accumulo.
Dipende da molti fattori, tra cui le fasce di consumo, il prezzo di acquisto e vendita dell’energia, la capacità produttiva dell’impianto. Inoltre pensare di staccarsi interamente dalla rete elettrica è una scelta che deve essere valutata bene. In caso di guasto dell’impianto o di uno stoccaggio non sufficiente, si correrebbe il rischio di rimanere senza energia elettrica.
Per cui anche in caso di installazione di un fotovoltaico con accumulo potrebbe essere una buona idea continuare a rimanere allacciati alla rete elettrica.

Vantaggio economico

Tuttavia, un dato rimane evidente: l’istallazione di un impianto fotovoltaico con o senza accumulo rappresenta un vantaggio economico. Consente risparmi importanti sul conto energia, che possono arrivare anche fino al 75% e oltre, ma è anche utile al pianeta perché utilizza una fonte rinnovabile.
La scelta dell’impianto specifico e delle sue caratteristiche – ad esempio appunto se con o senza sistema di accumulo – dovrebbe essere oggetto di calcoli e valutazioni che variano da caso a caso e per i quali è buon cosa rivolgersi a una struttura specializzata.

Il costo di un impianto fotovoltaico varia in base alla tipologia del generatore, cioè del pannello, dalla potenza richiesta, dalla presenza o meno della batteria. In linea di massima si ammortizza in 8/10 anni ed è oggetto di incentivi fiscali al 50%.

Per conoscere la soluzione più idonea è sempre utile riferirsi ad istallatori esperti che possono seguire l’intero processo di progettazione ed istallazione ed offrire garanzie significative anche sulla manutenzione.

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