Bioedilizia: non solo moda, ma reali benefici

Bioedilizia, un tetto in legno

Si sente parlare sempre più spesso di bioedilizia, ma che cosa è realmente? Quali sono i suoi vantaggi e le sue eventuali criticità?

La bioedilizia è – secondo la definizione dell’enciclopedia Treccani – “l’insieme di processi e metodi di costruzione caratterizzati dall’uso di materiali a basso impatto ambientale e non dannosi per l’uomo. Un progetto che rispetti i criteri della bioedilizia si caratterizza, quindi, non solo per la sostenibilità ambientale, l’attenzione all’efficienza energetica dell’edificio e all’impiego di fonti energetiche rinnovabili, ma anche per il ricorso a materiali privi di sostanze nocive, tossiche o radioattive, in grado di realizzare una buona qualità della vita per gli abitanti ed i fruitori dell’edificio ed evitare quei fenomeni di inquinamento degli ambienti interni definiti dall’OMS come sick building syndrome  (sindrome da edificio malsano)”.

Una definizione molto circostanziata, che aiuta a comprendere che con il termine bioedilizia di definisce un approccio costruttivo determinato da un insieme di metodi ispirati a dei criteri, o principi, precisi, che hanno l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale e ottimizzare le risorse energetiche, massimizzare l’uso di fonti rinnovabili, migliorare la qualità della vita degli abitanti.

Si tratta di un approccio che non considera esclusivamente l’essere umano e le sue necessità abitative, ma prende in considerazione l’ecosistema in cui gli esseri umani sono inseriti e stabilisce una relazione di reciproco vantaggio tra gli elementi dell’intero biosistema o, quanto meno, prova a ridurre l’impatto sull’ambiente.

I cinque principi della bioedilizia

Come ogni approccio sistematizzato che si rispetti, anche la bioedilizia ha naturalmente le sue regole e, nello specifico, si basa su cinque principi cardine:

Approccio integrato

Significa che tutti i componenti del team che si occupa di progettare e realizzare un edifico con le tecniche della bioedilizia – dall’architetto al costruttore – devono essere consapevoli dell’obiettivo, conoscere gli strumenti e il metodo e le tecniche da applicare.

Rispetto del territorio

Un edificio costruito con i criteri della bioedilizia si adatta ai vincoli posti dalla conformazione orogeografica del terreno, alla tipologia della vegetazione, alle escursioni termiche, all’umidità, all’orientamento, alla qualità e alla quantità di luce naturale ed ottimizza queste situazioni senza forzarle.

Scelta dei materiali

Nella bioedilizia è fondamentale scegliere materiali da costruzione naturali ed ecologici, che possano essere smaltiti con facilità, garantiscano ambienti salubri e siano possibilmente rinnovabili, come ad esempio il legno.

Prestazioni energetiche

L’utilizzo di fonti rinnovabili così come la ricerca di uno stile di vita che consenta di ridurre i consumi energetici sono uno dei cardini della bioedilizia. È essenziale, ad esempio, sfruttare al massimo l’illuminazione naturale, realizzare impianti che utilizzino energia solare, geotermica e altre fonti rinnovabili e capaci di “risparmiare” energia (temporizzazioni, progettazioni che evitino i ponti termici, corretta esposizione ecc.);

comfort e salute

Un edificio costruito secondo le tecniche della bioedilizia tende al massimo comfort per i suoi abitanti, minimizza l’inquinamento acustico, predilige la luce naturale, protegge dai campi magnetici.

Da questi principi ne discende un altro, altrettanto importante: anche al termine della sua “vita” la casa costruita con i principi della bioedilizia non deve lasciare dietro di sé residui tossici. Se si decide di smantellare una casa realizzata in bioedilizia non vi saranno rifiuti che richiederanno smaltimenti speciali.

Bioedilizia: l’importanza dei materiali

Come abbiamo visto la bioedilizia è un sistema integrato di progettazione e realizzazione in cui i materiali da costruzione sono uno degli elementi determinanti, ma non il solo. I materiai scelti dai bioarchitetti sono naturali e provengono possibilmente da fonti rinnovabili, vengono individuati per le loro caratteristiche e preferiti a manufatti artificiali realizzati con materie potenzialmente inquinanti.
Ad esempio, se è necessario realizzare un isolamento, la bioedilizia prediligerà il sughero, la paglia, la fibra di canapa a qualunque prodotto di sintesi. I materiali che la bioedilizia impiega sono diversi: oltre a quelli già citati e naturalmente al legno, possiamo trovare il bambù, la juta, la lana di roccia, l’argilla espansa, la fibra di legno mineralizzata e il legno lamellare.
Una grande attenzione è posta poi sulle vernici che devono essere di origine naturale, altamente traspiranti per rendere la casa salubre, e di buona resa.  Esistono diverse vernici naturali a base di calce, latte e caseina, intonaci a calce idraulica e ancora vernici isolanti con canapa o fibre.

I materiali utilizzati per la bioedilizia devono essere certificati, devono ciò provenire da coltivazioni (pensiamo al legno, alla canapa, alla paglia) gestite secondo i criteri di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, senza pesticidi e senza sprechi. Anche in fase di lavorazione non dovranno venire a contatto con materie potenzialmente tossiche.

Bioedilizia: i vantaggi e le criticità

Le costruzioni progettate e realizzate con sistemi di bioedilizia hanno evidenti vantaggi: sono salubri, sin dalla loro progettazione, si integrano con l’ambiente e ne valorizzano le caratteristiche (luce, esposizione, reperibilità dell’acqua), sono confortevoli. Inoltre sono per loro natura antisismiche perché realizzate con materiali con una buona elasticità.

Tra le criticità, alcuni annoverano un costo di costruzione e manutenzione più alto che tuttavia è dovuto all’altissima qualità dei materiali richiesti e può essere considerato un investimento.

Bioedilizia: i vantaggi e le criticità

La bioedilizia può essere applicata a case già esistenti?

Abbiamo visto che in senso stretto la bioedilizia è un approccio progettuale e costruttivo che si applica a realizzazioni ex novo. Tuttavia è possibile in fase di ristrutturazione di un’abitazione esistente compiere scelte che vanno in questa direzione: è possibile ad esempio scegliere materiali naturali per sostituire alcune finiture o per realizzare alcuni isolamenti. O, ancora, è possibile in caso di nuove imbiancature scegliere vernici naturali.
Se la ristrutturazione è importante e coinvolge le strutture esterne è possibile valutare l’ipotesi di una maggior illuminazione naturale e se si prevede di rifare alcuni impianti si può optare per soluzioni evolute, a basso impatto e che contemplino anche la possibilità di realizzazione di micro-impianti per l’energia solare.

Si possono in sintesi trovare soluzioni che accompagnino coloro che abitano la casa verso una nuova consapevolezza: la certezza che gli esseri umani sono parte di un ecosistema i cui elementi, a cominciare dall’ambiente, richiedono attenzione e cura.

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